
Serve una nuova mobilitazione popolare per salvare l’ospedale di Cecina. Questo l’appello del Coordinamento in difesa dell’Ospedale di Cecina firmato da don Reno Pisaneschi. «Tutti i reparti dell’ospedale – afferma il coordinamento – sono in grave sofferenza: dalle sale operatorie, all’ortopedia, alla ginecologia ed ostetricia, alla radiologia, all’oculistica, alla cardiologia, al pronto soccorso, al reparto materno infantile, al reparto cure riabilitative funzionali per i disabili. Tutte le attese al Cup, sia per prenotare una visita specialistica che un esame strumentale (Raggi X, ecodoppler, tac, risonanza magnetica, ecografie, ecc. ) superano ampiamente le previsioni regionali».
«Anche l’apertura di un quarta sala a Cecina, è ancora da realizzare – precisa il coordinamento – l’ ospedale sarebbe dovuto diventare “centro di riferimento per l’elettrofisiologia”, ma il progetto è già miseramente naufragato. Il medico specialista in elettrofisiologia è stato trasferito in Liguria e ad oggi, per fare impianti di pace- maker,
viene una cardiologa dell’ospedale di Massa un giorno alla settimana. I pazienti che hanno bisogno di pace-maker negli altri giorni devono accomodarsi su un’ ambulanza e viaggiare per Livorno o Pisa. La Asl ha messo in atto inoltre un sistema per gli “interventi chirurgici minori” che costringe al pendolarismo di 120 km- a/r- i pazienti di Cecina e di 200 km- a/r- quelli di Livorno, per inviarli a Piombino, soprattutto se traumatizzati anziani e disabili.
Riteniamo che questo provvedimento sia una assurdità gestionale ed umana per i gravi disagi che arreca ai pazienti, alle famiglie e alla stessa Asl. Gravi disagi soffrono, in particolare, i disabili sia per mancanza di cure riabilitative funzionali, dato che tutti i pazienti cronici sono esclusi dai trattamenti riabilitativi, ormai da anni».
Fonte: La Nazione Livorno