
Hanno raccolto le proteste delle persone. Si sono organizzati dal basso. E, adesso, hanno avviato una prima fase di sensibilizzazione e informazione per la difesa dell’ Ospedale Versilia. Il neonato “Comitato Sanità” ieri mattina era presente con un presidio all’ ingresso principale dell’ Ospedale Versilia. «Abbiamo consegnato quasi mille volantini spiega Lucia Balduini, membro del Comitato l’ argomento interessa. Purtroppo nessuno ha il coraggio di dirlo, ed è per questo che noi, gruppo di cittadini e lavoratori di Viareggio e della Versilia, abbiamo costituito il “Comitato Sanità” contro lo smantellamento dell’ ospedale unico e dei servizi territoriali. C’ è il problema dei posti letto, quello delle liste d’ attesa e dello smantellamento di alcuni reparti. Per una risonanza si va a febbraio. Mentre stavamo facendo il presidio all’ ospedale, così per prova, ho preso alle 10.30 il numero 219 al Cup. Sarebbe toccato a me alle 12.15, quasi due ore dopo. La gente non ne può più di tutti questi disagi e problemi. Siamo molto preoccupati per lo stato in cui versa la sanità in Versilia, visto che l’ ospedale è sempre più ridimensionato e rischia di essere dequalificato come è successo ad altri ospedali toscani». «I posti letto sono scesi da 650 nel 2002 a meno di 300 oggi, a fronte di 165mila residenti ricordano con preoccupazione che sfiora l’ allarmismo dal “Comitato Sanità” reparti fondamentali come chirurgia sono stati dimezzati, altri come otorino e cardiologia sono a rischio chiusura. Servizi essenziali come centro trasfusionale e anatomia patologica sono andati altrove, altri come centro ausili li seguiranno. Inoltre il Cup continua a chiudere alle 15 e nel pomeriggio non si fa attività “normale”, ma solo a pagamento nonostante le lunghe liste di attesa che costringono, chi può permetterselo, a rivolgersi alle strutture private. Il reparto di punta, l’ ortopedia, può esser messo a rischio perché il primario dovrà svolgere anche un altro impegnativo incarico dirigenziale. Queste sono alcune strategie usate per depauperare reparti di qualità e farli chiudere, come nominare primari “a scavalco”, o chiudere temporaneamente nei periodi festivi reparti per non riaprirli, come la chirurgia a San Marcello Pistoiese. Se a ciò aggiungiamo i tagli sul personale già in carenza, causati da “numerosi” esuberi (lavoratori mandati in pensione prima del tempo e non sostituiti, che si aggiungono ai più di 2mila in tutta la regione) individuati dalla nostra Asl per pareggiare un presunto buco di 3 milioni di euro, comprendiamo quali difficoltà insormontabili vi siano a gestire i servizi. Se l’ Ospedale unico sarà ancora depotenziato dove andremo a curarci? A Massa, a Lucca, che hanno posti letto insufficienti anche per le popolazioni locali? A Pisa, che già “scoppia” a causa della troppa utenza? A quel punto, oltre a non riuscire ad avere visite e prestazioni, non avremo più neppure il ricovero in caso di necessità, che adesso, a fatica, abbiamo ancora. Il nostro futuro sanitario sarà di vagare per la Toscana su un’ ambulanza alla ricerca del posto letto. Possiamo ancora resistere a tutto questo con la mobilitazione. Solo se ci spendiamo in prima persona e diventiamo artefici del nostro destino, possiamo contrastare questo processo di distruzione della sanità pubblica». Il “Comitato Sanità” nelle prossime settimane farà altri volantinaggi prevalentemente ai mercati fra Viareggio e Versilia.
Fonte: La Nazione Viareggio